domenica 20 gennaio 2008

Come conquistare la maggioranza

Vorrei fare una considerazione riguardo come si cerca di conquistare la maggiornaza nelle camere della Repubblica. Allora, in America esistono le elezioni di medio termine. Alle ultime elezioni di medio termine, i Democratici hanno ottenuto la maggioranza in Senato, tanto che Bush ha dovuto rivedere in parte il suo successivo operato politico (anche se non di molto). La cosa buona è che a ribaltare la maggioranza è intervenuta una elezione democratica. In Italia, invece la maggioranza si conquista a suon di belle gnocche raccomandate (Senti l'intercettazione).
Io mi chiedo dove sta la dignità! E' stato molto bello il discorso del giornalista Tabucchi ad Anno Zero quando dice che due persone così (Berlusconi e Saccà) all'estero le butterebbero via. Gli uomini politici sembrano "punti dalla tarantola" quando vengono a sapere di essere stati intercettati. La cosa bella è che le intercettazioni non sono rivolte verso loro, ma verso gli indagati che con i politici non dovrebbero averci niente a che fare. Eppure nelle intercettazioni ci sono, perché chiamano o vengono chiamati da tali indagati. Il problema adesso è un altro. Per fare intercettazioni a uomini politici c'è bisogno dell'autorizzazione del Parlamento stesso, secondo una delle tante norme salva-delinquenti-parlamentari fatte da Berlusconi (Legge 20 giugno 2003, n. 140). Si crea così un circolo viziosamente chiuso che non porta a nulla se non all'allontanamento dalla carica per i magistrati che indagano (esempi sono la Forleo e De Magistris). Come detto prima, però, queste intercettazioni non sono dirette ai politici. Conclusione del discorso: caos più totale. Sempre Tabucchi dice "ma voi l'avete mai visto un ministro della Repubblica messo in galera con prove false? ma neanche con prove vere! E allora perché proccuparsi." "Se D'Alema e Mastella telefonassero alla Comunità di Sant'Egidio o alla Croce Rossa, non li intercetterebbe nessuno. Forse dovrebbero cambiare interlocutore."
Aspettando la Terza Repubblica mi piacerebbe sollevare l'attenzione di tutti gli uomini giusti, cioé gli elettori, affinché prendano coscienza che stare da una parte o dall'altra sembra indifferente, e che magari è finito il tempo di scegliere il meno peggio. Un ultimo appunto che mi ha fatto davvero sobbalzare è stato l'intervento di Roberto Speranza, presidente della Sinistra Giovanile, che io stesso ho applaudito al Congresso Nazionale che lo ha visto eletto presidente, prima che uscissi dalla giovanile di partito. Difendendo a spada tratta D'Alema ha attaccato spudoratamente i giudici. E' stato un atteggiamento sicuramente non suo, non di un ragazzo, tanto che Vauro lo chiama il vecchio giovane. E' una cosa che io assolutamente aborro, noi ragazzi non dobbiamo in alcun modo diventare come la classe dirigente che dobbiamo sostituire, altrimenti tutte le nostre battaglie non servirebbero a nulla.

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