martedì 18 marzo 2008

Il numero chiuso è illegittimo!!

IL CONSIGLIO DI STATO CONFERMA:
il numero chiuso è illegittimo


Oggi martedì 18 Marzo 2008 si è svolta l’udienza del Consiglio di Stato che ha confermato quello che l’Unione degli Universitari porta avanti da mesi: a Psicologia il numero chiuso è illegittimo ed i 20 Studenti già immatricolati a Parma vedono confermarsi l’immatricolazione: la sospensiva rimane!

Da più di 20 anni il Consiglio di Stato rigetta le sospensive concesse dai TAR in tutto il Paese.

L’UdU, il sindacato degli studenti, è riuscita a scalfire uno dei nodi più saldi dei sostenitori del numero chiuso grazie ad un attento lavoro del suo legale Avv. Michele Bonetti.

Chiusa la parentesi Amministrativa, fondamentale per rivendicare l’incostituzionalità della legge che istituisce il numero programmato, la nostra battaglia diventa culturale e politica per ribadire il concetto che DIRITTO ALL’ACCESSO non significa DIRITTO ALLA LAUREA, ma semplicemente garanzia di pari opportunità.

I costi del ricorso, molto onerosi, saranno coperti, oltre che da un piccolo contributo degli studenti ricorrenti, anche dall’udu-parma con una serie di iniziative finalizzate alla raccolta fondi.


Parma, 16.3.2008

Unione degli Universitari – Parma

giovedì 13 marzo 2008

Che ne dite se ci vergognamo un altro po'?

Tratto da Repubblica.it:

Carissima, inefficiente e inospitale gli studenti Erasmus bocciano l'Italia

Un corso di italiano per studenti Ersamus
ROMA - Sarà anche il Belpaese, ricco di storia e bellezze artistiche, ma venirci a studiare è un vero inferno. A stroncare l'Italia e il suo sistema universitario sono gli studenti stranieri del progetto Erasmus che hanno scelto la Penisola per il loro periodo di formazione all'estero.
La fotografia che emerge da un questionario realizzato dalla free press "Studenti Magazine" e dall'associazione "Erasmus Student network Italia" è davvero impietoso, ma difficilmente contestabile. Il nostro paese, sottolineano i 1500 giovani interpellati provenienti da 28 paesi diversi e distribuiti in 27 diverse città italiane, è "costosissimo", "incapace di garantire un alloggio a prezzi contenuti" e un posto "dove l'inglese è una lingua di cui si fa a meno".
Il problema più sentito è il costo della vita. L'83% degli intervistati dichiara di spendere di più in Italia rispetto al proprio paese. La voce più costosa è al solito l'affitto (per il 69%). Seguono il cibo per il 14,4% e il divertimento per il 12,6. Il 4% trova invece particolarmente costosi i libri. A tanto dispendio non corrispondono però atenei all'altezza delle attese. Il 71% degli intervistati ritiene l'università italiana peggiore di quella del proprio paese. Per il 39,6% la ragione principale è il pessimo stato delle strutture. Seguono la scarsità dei servizi web per il 24,4%, la difficoltà nel raggiungere informazioni per il 19,5% e la scarsa professionalità dei professori per il 16,5%.
Una larga maggioranza di studenti stranieri (il 66%), una volta arrivata in Italia ha incontrato difficoltà nel trovare un alloggio, condividendo quindi gli stessi problemi dei nostri fuorisede. I problemi più lamentati sono il caro affitti e la fatiscenza dei locali, ma un 20,8% dei partecipanti al questionario denuncia anche il razzismo dei proprietari che non affittano a stranieri.
In un ambiente così ostile a rendere il tutto ancora più problematico è la difficoltà a trovare qualcuno in grado di esprimersi in inglese. Solo l'1,4% degli intervistati ritiene indispensabile conoscere l'inglese in Italia, contro il 46,6% che lo ritiene assolutamente inutile.
Eppure l'Italia continua ad esercitare un certo fascino sui giovani universitari di tutta Europa. La ragione, spiegano gli intervistati, è che malgrado i problemi il Belpaese conserva ancora un certo carisma. Ma se il 97% degli studenti spiega di averci scelto perché "sempre attratto dal Belpaese", alla fine del soggiorno solo il 60% vi ritornerebbe ad occhi chiusi.

domenica 2 marzo 2008

Sdegno e preoccupazione dopo la scarcerazione di Giuseppe Riina

Tratto da Centomovimenti

Sdegno e preoccupazione dopo la scarcerazione di Giuseppe Riina



Condannato per mafia, il figlio dell'ex padrino di Costra Nostra è stato ieri scarcerato per un tecnicismo burocratico. Giuseppe Riina - figlio del capo dei capi Salvatore - è stato prelevato fuori dal penitenziario di Sulmona da alcuni membri della sua famiglia. La notizia del suo ritorno in libertá ha ovviamente destato sorpresa e indignazione in Italia.
Il ministro della Giustizia, Luigi Scotti, ha chiesto chiarimenti alla magistratura di Palermo, mentre sul fronte politico il numero uno del Partito Democratico, Walter Veltroni, si è detto "allarmato".
"Abbiamo una ulteriore riprova dei problemi della giustizia in Italia - ha aggiunto il numero uno dei Riformisti - davanti alla mafia e alla necessitá di sicurezza per i cittadini decisioni come questa rischiano di innestare pericolosi processi di sfiducia".
Il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, ha parlato di "episodio grave", ma ha anche assicurato che le "Forze dell'ordine non si scoraggeranno" e continuerano la battaglia contro la mafia.

Baobab, il primo numero del periodico dell'UdU Parma