mercoledì 2 luglio 2008

Nasce Economisti Senza Frontiere a Parma


di Maria Chiara Rioli

"It's the economy, stupid", ripeteva nel 1992
James Carville, stratega statunitense della prima vittoria elettorale di Bill Clinton, con uno slogan che sarebbe divenuto il simbolo della centralità dell'economia nelle società contemporanee e dell'importanza del non dimenticarne le regole, le leggi e il funzionamento. In questi anni è, però, cresciuta la domanda di non tralasciare neppure le storture e le disuguaglianze dell'attuale sistema economico. Ecco che allora "cooperazione internazionale" e "rapporti Nord-Sud del mondo" si rivelano idee-chiave delle società in cui viviamo e sempre più chiamano a raccolta specialisti e non. Anche tra i giovani non manca l'attenzione alle forbici di disuguaglianza che spaccano differenti aree del pianeta. Il mondo dell'università può rivelarsi un luogo privilegiato di analisi, discussione, scambio di punti di vista, elaborazione di proposte rispetto a queste tematiche. Primi in Italia, alcuni studenti dell'università di Parma hanno intravisto questo potenziale, dando vita all'associazione "Economisti senza frontiere". Dopo "Ingegneri" e "Medici senza frontiere", l'ambito di riflessione e intervento si estende così al settore cruciale dell'economia.
Federico Pirola, membro del comitato direttivo e rappresentante dell'assemblea generale, ci spiega le motivazioni della nascita di quest'associazione: «Noi, studenti di economia dell'università degli studi di Parma abbiamo deciso di fondare un'associazione studentesca aperta a tutti. Lo scopo principale è quello di creare un ponte tra università e mondo del lavoro che, dal punto di vista economico, opera in progetti di sviluppo. Da qui, sulla scia della nuova proliferazione di omonimi gruppi "senza frontiere" di altre facoltà, l'idea e la nascita di questo gruppo».Federico ricorda la genesi del gruppo: «Economisti senza frontiere nasce nel settembre 2007, da alcuni studenti della laurea specialistica di "Sviluppo Locale, cooperazione e mercati internazionali", supportata da alcuni professori del medesimo corso. Attualmente il gruppo - che ha forma giuridica di associazione - presenta 35 iscritti alla mailing list (
economistisenzafrontiere@yahoogroups.com), per la maggior parte studenti della facoltà di economia di Parma.Stiamo creando un collegamento con "Medici senza frontiere" e "Ingegneri senza frontiere", con l'obiettivo finale di creare una sinergia di progetti sul campo». E rispetto alle iniziative realizzate e ai progetti in cantiere, spiega che «quest'anno abbiamo partecipato ad un bando di finanziamento con alcuni progetti, tra cui una summer school con applicazioni empiriche e una pubblicazione con le migliori tesi di laurea. Inoltre, da settembre partirà una collaborazione con l'assessorato per cicli di seminari sulla cooperazione e numerose collaborazioni con le altre associazioni che si occupano di tematiche affini nel contesto territoriale di Parma. Nel corso della festa di fine anno dell'università, abbiamo organizzato un banchetto di prodotti del commercio equo e solidale con lo scopo di raccogliere fondi per acquistare il dominio del sito internet che metterà in collegamento domanda e offerta di lavoro tramite un database con i profili professionali degli studenti interessati».Se l'associazione muove ancora i primi passi, la riflessione non si limita al territorio parmense, ma si amplia in un'ottica ben più vasta: recita lo statuto dell'associazione che «crediamo nel percorso formativo di ogni studente, nel fondamentale sviluppo di una cultura di pace, di interesse e partecipazione civica; nella cooperazione internazionale quale strumento costruttivo per il raggiungimento di un nuovo modello di sviluppo economico, sostenibile, che veda nel benessere collettivo il suo fondamento».
Come spiega ancora Federico Pirola, «Il XXI secolo è il secolo della globalizzazione, un'era tanto straordinaria per le innovazioni tecnologiche, quanto aberrante per le disuguaglianze mondiali. Come fermare una macchina che sembra impazzita e corre a velocità folli verso l'auto-distruzione? Imparare a controllarla.
È proprio questo, attraverso la formazione di una cultura di pace e una sistematica analisi economica, che vuole promuovere la nostra associazione. L'idea di riprendere il nominativo con altre associazioni "senza frontiere" intende dimostrare la volontà di continuità, affinché la nostra azione possa unirsi con i cittadini che pensano che un altro mondo sia possibile, urgente, necessario. La cura? Utilizzare lo stesso antidoto del veleno: l'economia». Perchè it's the economy, stupid...

domenica 29 giugno 2008

Scappati con la...Borsa

Caro Babbo Natale, voglio la mia borsa di studio!

Studenti borsisti che scrivono una letterina a Babbo Natale a luglio? Succede a Parma dove l’associazione studentesca Udu ha deciso di segnalare l’imminente scadenza del pagamento della rata della borsa di studio regionale, che avverrà il 30 giugno, senza che nessun degli idonei abbia ancora ricevuto la letterina di pagamento dall’Er.Go – Babbo Natale. L’associazione ha spiegato in un comunicato “Ad oggi l’Er-GO, l’ente regionale per il Diritto allo Studio Universitario, non ha ancora erogato la seconda rata della borsa di studio, che per il D.P.C.M. 9 aprile 2001 andrebbe pagata entro il 30 giugno. Purtroppo le scadenze come affitti, bollette, tasse (anche quelle regionali) non possono subire ritardi nei pagamenti, costringendo numerosi studenti (meritevoli e bisognosi) a dover distrarsi dallo studio per lavorare”. Il diritto allo studio è competenza delle regioni anche se regolato da un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri .

L’Udu denuncia anche il fatto che l’Er.Go, ente nato lo scorso anno dalla riunione delle aziende locali per il diritto allo studio, presenterà tra pochi giorni il bando definitivo del prossimo anno accademico senza aver nominato il membro rappresentante degli studenti che per legge prende parte alle votazioni del consiglio.

Mariocarlo Memoli, membro dell’Udu spiega: “ Quello che sta succedendo è solo un piccolo segnale di come il diritto allo studio in Emilia Romagna funzioni male. Nel prossimo bando presentato dall’Er.Go sappiamo che le borse di studio diventeranno una sorta di prestito che gli studenti che non raggiungono abbastanza crediti dovranno restituire alla fine dell’anno accademico. In più c’è la concreta possibilità che i prezzi degli affitti nelle case albergo vengano equiparati a quelli di Bologna e salgano fino a 200 euro per una singola”. L’associazione intende continuare a vigilare sulla situazione in vista di queste scadenze e non si escludono altre iniziative. Molti appartamenti e la casa albergo Cocconi sono stati chiusi in città, ma ne sono state aperte altre, con posti in numero maggiore rispetto alle disponibilità precedenti, ora il problema sarà: potranno permetterseli gli studenti borsisti?

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venerdì 18 aprile 2008

Il ritorno del Boss

Berlusconi ha vinto.
Su questo non ci sono dubbi. Ha vinto con uno scarto piuttosto rilevante, e non si può dire che abbia barato...(forse).
Fatto sta che sarà il Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana per i prossimi 5 anni.
Non mi stancherò mai di affermare che è una persona ignobile, un ladro nonché un pagliaccio al servizio della malavita, ma stavolta non mi voglio lamentare.
Berlusconi ha vinto con il voto degli italiani. E' giusto che governi.
Sono infatti dell'opinione che ogni popolo ha il governatore che merita, ed evidentemente gli italiani meritano un uomo come Berlusconi.
Probabilmente hanno dimenticato ciò che ha fatto nei suoi 5 anni precedenti di governo, della sua irresponsabilità a livello civile, di come ha rovinato l'immagine dell'Italia a livello internazionale (chi di noi non ricorda lo scontro al parlamento europeo contro Schultz).
Probabilmente hanno dimenticato la paura che si provava alla fine della sua legislatura, per gli attacchi terroristici che potevamo subire a causa delle dichiarazioni sue e dei suoi ministri.
Probabilmente hanno dimenticato tutto ciò, altrimenti non si spiegherebbe come abbia fatto ad essere nuovamente eletto.
I prossimi 5 anni saranno decisivi per l'Italia. Infatti ormai non può più permettersi agi e comodità, non può più permettersi una politica come quella del quinquennio berlusconiano (2001-2006).
Vedremo se sarà in grado di "rialzare" l'Italia.

martedì 18 marzo 2008

Il numero chiuso è illegittimo!!

IL CONSIGLIO DI STATO CONFERMA:
il numero chiuso è illegittimo


Oggi martedì 18 Marzo 2008 si è svolta l’udienza del Consiglio di Stato che ha confermato quello che l’Unione degli Universitari porta avanti da mesi: a Psicologia il numero chiuso è illegittimo ed i 20 Studenti già immatricolati a Parma vedono confermarsi l’immatricolazione: la sospensiva rimane!

Da più di 20 anni il Consiglio di Stato rigetta le sospensive concesse dai TAR in tutto il Paese.

L’UdU, il sindacato degli studenti, è riuscita a scalfire uno dei nodi più saldi dei sostenitori del numero chiuso grazie ad un attento lavoro del suo legale Avv. Michele Bonetti.

Chiusa la parentesi Amministrativa, fondamentale per rivendicare l’incostituzionalità della legge che istituisce il numero programmato, la nostra battaglia diventa culturale e politica per ribadire il concetto che DIRITTO ALL’ACCESSO non significa DIRITTO ALLA LAUREA, ma semplicemente garanzia di pari opportunità.

I costi del ricorso, molto onerosi, saranno coperti, oltre che da un piccolo contributo degli studenti ricorrenti, anche dall’udu-parma con una serie di iniziative finalizzate alla raccolta fondi.


Parma, 16.3.2008

Unione degli Universitari – Parma

giovedì 13 marzo 2008

Che ne dite se ci vergognamo un altro po'?

Tratto da Repubblica.it:

Carissima, inefficiente e inospitale gli studenti Erasmus bocciano l'Italia

Un corso di italiano per studenti Ersamus
ROMA - Sarà anche il Belpaese, ricco di storia e bellezze artistiche, ma venirci a studiare è un vero inferno. A stroncare l'Italia e il suo sistema universitario sono gli studenti stranieri del progetto Erasmus che hanno scelto la Penisola per il loro periodo di formazione all'estero.
La fotografia che emerge da un questionario realizzato dalla free press "Studenti Magazine" e dall'associazione "Erasmus Student network Italia" è davvero impietoso, ma difficilmente contestabile. Il nostro paese, sottolineano i 1500 giovani interpellati provenienti da 28 paesi diversi e distribuiti in 27 diverse città italiane, è "costosissimo", "incapace di garantire un alloggio a prezzi contenuti" e un posto "dove l'inglese è una lingua di cui si fa a meno".
Il problema più sentito è il costo della vita. L'83% degli intervistati dichiara di spendere di più in Italia rispetto al proprio paese. La voce più costosa è al solito l'affitto (per il 69%). Seguono il cibo per il 14,4% e il divertimento per il 12,6. Il 4% trova invece particolarmente costosi i libri. A tanto dispendio non corrispondono però atenei all'altezza delle attese. Il 71% degli intervistati ritiene l'università italiana peggiore di quella del proprio paese. Per il 39,6% la ragione principale è il pessimo stato delle strutture. Seguono la scarsità dei servizi web per il 24,4%, la difficoltà nel raggiungere informazioni per il 19,5% e la scarsa professionalità dei professori per il 16,5%.
Una larga maggioranza di studenti stranieri (il 66%), una volta arrivata in Italia ha incontrato difficoltà nel trovare un alloggio, condividendo quindi gli stessi problemi dei nostri fuorisede. I problemi più lamentati sono il caro affitti e la fatiscenza dei locali, ma un 20,8% dei partecipanti al questionario denuncia anche il razzismo dei proprietari che non affittano a stranieri.
In un ambiente così ostile a rendere il tutto ancora più problematico è la difficoltà a trovare qualcuno in grado di esprimersi in inglese. Solo l'1,4% degli intervistati ritiene indispensabile conoscere l'inglese in Italia, contro il 46,6% che lo ritiene assolutamente inutile.
Eppure l'Italia continua ad esercitare un certo fascino sui giovani universitari di tutta Europa. La ragione, spiegano gli intervistati, è che malgrado i problemi il Belpaese conserva ancora un certo carisma. Ma se il 97% degli studenti spiega di averci scelto perché "sempre attratto dal Belpaese", alla fine del soggiorno solo il 60% vi ritornerebbe ad occhi chiusi.

domenica 2 marzo 2008

Sdegno e preoccupazione dopo la scarcerazione di Giuseppe Riina

Tratto da Centomovimenti

Sdegno e preoccupazione dopo la scarcerazione di Giuseppe Riina



Condannato per mafia, il figlio dell'ex padrino di Costra Nostra è stato ieri scarcerato per un tecnicismo burocratico. Giuseppe Riina - figlio del capo dei capi Salvatore - è stato prelevato fuori dal penitenziario di Sulmona da alcuni membri della sua famiglia. La notizia del suo ritorno in libertá ha ovviamente destato sorpresa e indignazione in Italia.
Il ministro della Giustizia, Luigi Scotti, ha chiesto chiarimenti alla magistratura di Palermo, mentre sul fronte politico il numero uno del Partito Democratico, Walter Veltroni, si è detto "allarmato".
"Abbiamo una ulteriore riprova dei problemi della giustizia in Italia - ha aggiunto il numero uno dei Riformisti - davanti alla mafia e alla necessitá di sicurezza per i cittadini decisioni come questa rischiano di innestare pericolosi processi di sfiducia".
Il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, ha parlato di "episodio grave", ma ha anche assicurato che le "Forze dell'ordine non si scoraggeranno" e continuerano la battaglia contro la mafia.

Baobab, il primo numero del periodico dell'UdU Parma

giovedì 28 febbraio 2008

High Definition on streaming


Che spettacolo,
miei cari amici, le nuove tecnologie ci stanno invadendo e noi possiamo solo spianare le vele e farci trasportare nell'infinito mondo della navigazione.

Ho trovato alcuni siti molto interessanti. Sicuramente molti di voi già li conoscono, ma mi sento meglio quando so che posso divulgare le nuove conoscenze.
I siti che vi propongo oggi riguardano la visione di film on streaming:
http://www.utahcafe.com/FILMFORUMBIS.htm

http://www.tv4you.it

ma il meglio del meglio dove puoi vedere ciò che vuoi in High Definition è:
http://www.riflettotv.it/

Buona visione a tutti

Il Berlusca s'è tradito

Prima del post vi scrivo una frase detta dal grande Enzo Biagi:
"Siamo tutti fratelli, ma è difficile stabilire che è Caino e chi è Abele"

Tratto dal sito di Italia dei Valori:



Berlusconi ha "gettato la maschera" del politically correct e con il suo attacco ad Antonio Di Pietro e' tornato ad essere quello che e' da sempre, un uomo che ha costruito la sua fortuna politica aizzando l'odio tra gli italiani, evocando da sempre scontri apocalittici: il bene contro il male, la liberta' contro il comunismo, e nell'irridere e denigrare i suoi avversari politici, mai degni di competere con il superuomo, l'unto del Signore.

Nel tornare a questo cliche', Berlusconi appare improvvisamente per quello che e': un vecchio arnese, incapace di pensare al futuro e ossessivamente legato ai suoi vecchi rancori. Berlusconi odia Di Pietro perche' colpevole di aver contribuito a cancellare per sempre quel sistema di corruzione politica e di connivenze politico-economiche al quale Berlusconi imprenditore deve tutto. Un uomo cosi' non e' in grado di offrire al Paese nessun futuro, puo' soltanto trascinarlo in queste sue senili ossessioni.

In realta' Berlusconi non odia Di Pietro, ma quei valori che per molti italiani Di Pietro rappresenta: la giustizia, la legalita', il rispetto delle regole, tutto cose per le quali Berlusconi ha una vera e propria allergia. Per quanto riguarda noi, al contrario suo, di Berlusconi non ci interessa assolutamente niente perche' lui e' soltanto il passato, l'unico problema e' che lui non lo ha ancora capito.

Alle falsita' pubblicate in questi giorni dai giornali della famiglia Berlusconi risponderemo nelle sedi opportune: le Procure della Repubblica. Da settimane i mezzi di informazione di proprieta' della famiglia Berlusconi hanno scatenato una volgare offensiva contro Di Pietro ed il nostro partito. Spazzatura che ci viene riversata contro poiche' ci siamo permessi di affermare la necessita' di dare esecuzione alle sentenze della Corte Costituzionale ai pronunciamenti della Corte di Giustizia Europea volti a riportare in Italia pluralismo nell'informazione.